Mercoledì
27/agosto:
Partiamo da casa poco prima delle 9, l’autostrada del Brennero è trafficata, ma
tutto sommato abbastanza scorrevole. Entriamo in Austria e troviamo i soliti
perenni cantieri; passiamo a Monaco e verso le 14:30 arriviamo al parcheggio
che avevamo prenoto dall'Italia già da parecchio tempo, proprio all'interno del
terminal. Le operazioni sono velocissime, ormai quasi tutte automatizzate ed in
self-service, ma c'è da dire anche che c'è poca gente in giro. L'imbarco è in
perfetto orario, ma poi aspettiamo per oltre mezz'ora per l'autorizzazione al
decollo, causa traffico intenso. Il volo score regolare, nessuna turbolenza
degna di rilievo, il servizio a bordo è impeccabile come sempre quando si
viaggia con Lufthansa. Arriviamo a Montreal con la mezz'ora di ritardo che
avevamo alla partenza; fortunatamente le operazioni di immigrazione e dogana
sono estremamente rapide grazie anche, alle varie pre-registrazioni che
avevamo fatto da casa. Recuperiamo i bagagli, preleviamo un po' di contanti e
poi andiamo a ritirare la macchina a noleggio, subito fuori dal terminal, in
una struttura che sa molto di provvisorio; ci danno una BMW X2, abbastanza
nuova, meglio della Ford Edge prevista in prenotazione. Abbiamo poi quasi
un’ora di macchina su autostrade gratuite ben scorrevoli per arrivare all’hotel
prenotato per stanotte, a Beloeil, sul lato destro
del fiume San Lorenzo
Giovedì 28/agosto: Alle 8:30 siamo già in
movimento, perché ci attende un lungo trasferimento. Seguiamo il corso del San
Lorenzo sulla Interstate 20-E, viaggiando tra piccoli
villaggi e graziose fattorie, sfiliamo Québec City ed a Riviere-du-Loup giriamo verso l’interno. Qui il paesaggio cambia
completamente ed ora viaggiamo tra spettacolari foreste interrotte solo
raramente da qualche pase; anche le aree di servizio si diradano e bisogna
stare attenti a fare rifornimento per tempo. Nel frattempo, abbiamo lasciato la
provincia del Quebec e siamo entrai nel Nuovo
Brunswick, portando avanti le lancette dell’orologio di un’ora. Ed infine, dopo
oltre 7 ore di viaggio, arriviamo a FREDERICTON,
direttamente all’hotel prenotato da tempo.
Venerdì 29/agosto: Facciamo subito un salto
in centro, nella downtown con edifici storici ottimamente conservati, intorno
alla Queen’s Square ed alla
vecchia caserma. Lasciamo la città riprendendo l’autostrada Trans-canadese,
entriamo in Nuova Scozia e troviamo un piccolo tratto a pagamento (CAD 4 per
circa 10-15 km); poi la strada diventa a 2 corsie, ma fortunatamente il
traffico è abbastanza scorrevole e spesso c’è una corsia aggiuntiva per
agevolare il sorpasso nei tratti più lenti. Verso le 18 arriviamo a North
Sydney, estremità Nord-Orientale dello stato ed imbarco dei traghetti; mangiamo
un ottimo Lobster-roll in un ristorantino di
periferia e poi ci portiamo all’imbarco, con i biglietti già acquistati da
tempo. Per primi imbarcano i grossi camion e dopo le 21:30 arriva anche il
nostro turno di salire a bordo; verso le 23:15 finalmente si parte, il mare è
liscio come una tavola, la traversata procede così tranquilla che sembra di
essere fermi, ma la gente a bordo fa parecchio baccano e non si riesce a
dormire molto.
Sabato 30/agosto: Abbiamo lasciato i nostri
posti pagati e riservati, e ci siamo spostati in un salone più tranquillo,
riuscendo finalmente a dormire un po’. Entrando nella provincia di Terranova si
porta avanti l’orologio di un’altra mezzora, ed alle 6:30 ora locale entriamo
al ristorante per colazione; alle 7:30 attracchiamo puntuali a Port aux Basques, ma riusciamo a
mettere le ruote a terra solo dopo le 8:30. Risaliamo la penisola sotto una
pioggia battente che non ci molla fino a tardo pomeriggio; passiamo fittissime
foreste, laghi, fiumi e qualche raro centro abitato, spesso molto piccolo.
Mangiamo qualcosa a Corner Brook, a Deep Lake proseguiamo verso Nord,
incrociando l’autostrada che arriva dalla punta Est; entriamo nel parco
Nazionale di GROS MORNE, fermandoci ogni tanto in qualche view-point
particolarmente interessante. Tra questi si segnalano Rocky Harbour, un bel
porticciolo in zona tranquilla a riparata, ed il faro di Lobster
Cove, in posizione molto elevata sul mare. Ritornati sull’autostrada, ci portiamo
fino a PORT AU CHOIX, nostra tappa di oggi.
Domenica
31/agosto:
Diamo una rapida occhiata al sito storico e poi ci portiano fino al faro,
sull’estremità della penisola; qui incontriamo un piccolo gruppo di caribù che
bruca tranquillamente, per nulla disturbati dalla nostra silenziosa presenza.
Riprendiamo la strada principale e ci portiamo fino all’estremità
settentrionale dell’isola di Terranova, L'ANSE AUX MEADOWS, sito archeologico
con la ricostruzione di un insediamento vichingo. Si tratta del più antico
insediamento europeo e vichingo conosciuto nel Nord America, probabilmente
quello che gli storici chiamavano Vinland. Gli
edifici che oggi visitiamo ricostruiscono quelli costruiti dai Vichinghi
indicativamente intorno all’anno 1000; vi si trovato tra gli altri, un
laboratorio, un’abitazione ed un luogo di culto. Siamo ad una latitudine di
quasi 52° Nord, praticamente la stessa latitudine di Amsterdam, ma il clima è
molto più freddo e l’ambiente assomiglia alla tundra della Scandinavia; le
temperature di notte scendono già intorno ai 10° e di giorno, anche con il
sole, raramente superano mai i 15°. Ripresa la strada principale, ripercorriamo
a ritroso il percorso appena fatto, fermandoci per la sera a Cow Head.
Lunedì 01/settembre: Per un tratto scendiamo
lungo la costa, poi deviamo all’interno sempre sulla strada percorsa sabato; a Deer Lake, grossa cittadina sull’estremità Nord del lago
omonimo, riprendiamo l’autostrada “1” TransCanadian e
la percorriamo in direzione Nord-Est fino ad arrivare sulla costa orientale di
Terranova. Qui l’autostrada prosegue verso Sud e poi piega nuovamente ad Est
arrivando a GRAND FALLS – WINDSOR, una cittadina di quasi 15,000 abitanti, sede
di un museo che racconta la storia umana e naturale della zona. Il Museo è
dedicato a Mary March, nome europeo di Demasduit, uno
degli ultimi Beothuk; si tratta di una delle
popolazioni aborigene del Canada che viveva sull'isola di Terranova al tempo
dei primi contatti con gli Europei dei secoli 15° e 16°. Con la morte (avvenuta
nel 1829) di Shanawdithit, una donna poco meno che
trentenne, ultima Beothuk vivente conosciuta, la
popolazione fu considerata ufficialmente un gruppo etnico estinto. Proseguiamo
poi in direzione Nord-Est fino all’isola di TWILLINGATE, raggiungibile con un
corto ponte; interessante da visitare lo storico villaggio di pescatori ed il
faro sulla sommità dell’alta collina sferzata da un vento abbastanza impetuoso.
Dalla terrazza dovrebbe essere possibile avvistare gli iceberg che transitano
al largo, dopo essersi staccati dalla banchisa polare, oppure le balene che
migrano verso Sud; ma ormai la stagione è piuttosto avanzata, e ci godiamo
semplicemente il paesaggio. Ritorniamo verso Sud sulla strada dell’andata per
qualche decina di km, poi proseguiamo ancora più a Sud, arrivando a GANDER,
dove facciamo tappa.
Martedì
02/settembre:
Prima di allontanarci non possiamo mancare la visita al “North Atlantic
Aviation Museum” (https://northatlanticaviationmuseum.com/), un museo che
celebra il ruolo di Gander come crocevia del mondo nella storia dell’aviazione.
Dopo aver visto passare molti pionieri dell’aviazione, negli anni ’30 del 1900
i britannici decisero di trasformare il locale aeroporto in un punto di
riferimento per i voli aerei ed iniziarono a costruirci uno dei più grandi
aeroporti del mondo. Nel 1936 un gruppo di operai arrivò in quella che sarebbe
diventata la città di Gander: tirò su delle tende vicino alla ferrovia e iniziò
a ripulire la foresta attorno per far spazio al nuovo aeroporto. Fu pesantemente
utilizzato a fini militari durante da seconda guerra mondiale, e più tardi
divenne base indispensabile per i primi voli intercontinentali che non avevano
autonomia sufficiente e dovevano fare scalo per rifornirsi; negli anni Cinquanta
qui transitavano in media 13mila aerei e circa 250mila passeggeri all’anno, tra
cui si ricordano i Beatles, Frank Sinatra, Marilyn Monroe e la regina
Elisabetta. Ripresa l’autostrada in direziona Sud-Est, entriamo nel TERRANOVA
NATIONAL PARK, uno dei primi parchi nazionali di Terranova, che comprende
foreste boreali, fiordi e una costa calma e serena. Qui gli alci sono così
numerosi da costituire un pericolo per la salute delle foreste, tanto che è in
corso un progetto di contenimento, ma nonostante ciò non riusciamo a vederne
neppure una. Lasciato il parco, ci portiamo sulla penisola di BONAVISTA, che
percorriamo dapprima sul lato Nord, fermandoci poi a TRINITY sul lato Sud; è un
grazioso villaggio con le case tipiche dei pescatori e la bella chiesa
anglicana di St. Paul's, con il suo campanile
ottocentesco. Ritorniamo ad Ovest fino a riprendere l’autostrada, proseguiamo
in direzione Sud-Est e poi deviamo verso Nord-Est fino a raggiungere ST.
JOHN’S, Capitale della provincia di Terranova; si tratta del più antico insediamento
europeo del Nordamerica, scoperto da Giovanni Caboto nel 1497 e ufficialmente
nata nel 1528; oggi conta circa 100,000 abitanti.
Mercoledì
03/settembre:
Lasciamo la città e ci portiamo a Sud fino a FERRYLAND, un grazioso paesino
fondato dall’esploratore inglese Lord Baltimore nel 1621 insieme ad 11 coloni;
divenne poi una delle più fiorenti colonie della zona ed oggi sono in corso
degli scavi archeologici per recuperare i manufatti dell’epoca. Siamo ad una
latitudine di circa 47° Nord, più o meno la stessa dell’Alto Adige e di Nantes,
ma con temperature decisamente più fresche. Ritorniamo verso la capitale e ci
portiamo a CAPE SPEAR: è il punto più ad est del Canada, sito storico con un
notevole faro sulla sommità della collina. Arriviamo in centro, parcheggiamo ed
andiamo un po’ a zonzo per il centro storico, con le sue case colorate e gli
importanti edifici. Ed infine riprendiamo l’autostrada, a ritroso sul percorso
di ieri, fermandoci a Clarenville.
Giovedì
04/settembre:
Ci muoviamo di buon’ora perché oggi abbiamo un lungo trasferimento; lasciato
l’hotel, ci immettiamo subito sulla solita autostrada “1” Trans-Canada, che
seguiamo percorrendo a ritroso il percorso dei giorni scarsi. Ripassiamo il
parco di Terranova, Gander, Grand Falls dove mangiamo
qualcosa, poi Sheppardvillle, Deer
Lake, Corner Brook e verso le 18:30 siamo a Port-aus-Basques. Una cena veloce e poco dopo le 20 ci presentiamo
al terminal; verso le 21 iniziano le operazioni di imbarco e poco prima delle
22 siamo a bordo. Finora abbiamo percorso quasi 4900 km, una volta sbarcati ne
prevediamo ancora almeno 3300. Ci sistemiamo subito nel salone dietro il bar,
il meno freddo di tutti, ma siamo comunque più attrezzati dell’andata; verso le
23:30 la nave si muove, in leggero anticipo sul previsto.
Venerdì
05/settembre:
La traversata è stata molto tranquilla; rientriamo nella provincia della Nuova
Scozia, riportiamo indietro l’orologio di mezz’ora e per le 6:00 ora locale
andiamo a fare colazione. Intorno alle 7 la nave attracca e poi si comincia a
sbarcare; un po’ prima delle 8 siamo tra i primi a scendere a terra e ci
incamminiamo subito verso l’isola di CAP BRETON, collegata con un breve ma
ardito ponte. Seguiamo il percorso chiamato “Cabot
Trail” sul lato orientale, un circuito che prende il nome dall’esploratore
Veneziano Giovanni Caboto, che nel 1497 approdò sulle coste dell’attuale
Canada. Facciamo diverse tappe nei vari view-point
che regalano viste eccezionali sulla sottostante costa; arriviamo fino a CAPE
NORTH e poi ritorniamo sui nostri passi. Ci fermiamo a Ingonish
per il pranzo e poi proseguiamo oltrepassando la periferia di Sydney ed
arrivando a LOUISBOURG; la fortezza è una parziale ricostruzione dell'antica
fortezza francese del Settecento. I suoi edifici vi faranno viaggiare indietro
nel tempo ed i vari figuranti contribuiscono a ricreare l’atmosfera dell’epoca.
Fino a qualche tempo fa si poteva accedere direttamente alla fortezza
attraverso la porta 2; oggi non è più consentito ed è necessario acquistare il
biglietto al Visitor Center e poi accedere con la navetta, per altro abbastanza
frequente. Il sito è piuttosto grande, poco frequentato, e prima delle 17
dobbiamo comunque riprendere la navetta per il ritorno; infine verso le 17:30
arriviamo in hotel, alla periferia di SYDNEY. Siamo ad una latitudine non molto
più bassa del Sud dell’isola di Terranova (qui circa 46<° Nord), ma il clima
pare un po’ più temperato.
Sabato 06/settembre: Facciamo un veloce salto
in centro e poi ci incamminiamo in uscita dalla città; seguiamo in parte il
percorso di ieri, passando sull’isola di Cap Breton, ma poi proseguiamo verso
Sud, fermandoci a BADDECK. Si tratta di un bel villaggio turistico affacciato
sul mare della costa Sud di Cap Breton, con la casa estiva di Alexander Graham
Bell, l’inventore inglese naturalizzato statunitense che per primo brevettò il
telefono. Ritorniamo sulla terraferma della Nuova Scozia con un altro ponte, e
ad Antigonish lasciamo l’autostrada deviando a Sud
verso SHERBROOKE; qui visitiamo lo Sherbrooke
Village, un museo vivente che raffigura un tipico villaggio della Nuova Scozia
dal 1860 al periodo prebellico. Vi sono circa 80 edifici d’epoca, di cui oltre
20 aperti al pubblico, in cui figuranti in costume illustrano la vito durante
il boom industriale della metà del 1800. Da qui ci vogliono quasi 3 ore, seguendo la strada litoranea, per arrivare alla
nostra meta di oggi che è HALIFAX, capitale della provincia.
Domenica
07/settembre:
Lasciamo la città prendendo l’autostrada verso Ovest; il traffico è molto
scarso, forse per via del tempo coperto che minaccia pioggia. Ci fermiamo a
LUNENBURG, una città dal fascio marinaro, dichiarata patrimonio dell’umanità
dall’Unesco. Fu fondata verso la metà del 1700, quando l’Inghilterra decise di
creare qui una nuova città ed offrì la terra ai coloni protestanti provenienti
da tutta Europa; divenne poi un importante centro per il commercio. Oggi
presenta un bel centro storico con caratteristiche case colorate ed un
interessante lungomare con un porto vivace. Ci portiamo poi a MAHONE BAY, una
pittoresca città di mare famosa per le sue iconiche tre chiese che si trovano
fianco a fianco lungo il lungomare. Rientriamo quindi in città, capitale dello
stato, nonché città più popolosa con i suoi circa 400,000 abitanti; Halifax è
anche il maggior porto canadese sull’Oceano Atlantico. In passato è stato il
primo porto di attracco per gli immigrati che approdavano nel nuovo mondo e ha
mantenuto ancora oggi la sua natura accogliente e cosmopolita. Da non perdere
il Marittime Museum of the Atlantic, luogo in cui, oltre ad essere conservati
numerosi oggetti a tema marino, si ritrovano alcuni resti del Titanic; poiché
Halifax non era molto lontana dal luogo dell’impatto del Titanic con l’iceberg,
molti naufraghi furono accolti in città, ed è qui che vennero sepolti i pochi
corpi che vennero recuperati e coloro che perirono dopo essere stati salvati. Nel frattempo ha iniziato a piovere, quindi ci limitiamo ad un
salto alle Historic Properties,
una serie di palazzi dall’estetica ricercata, poi alla Cittadella, già fortezza
militare britannica e cuore della città; terminiamo con un passaggio ai Public
Gardens, area verde in stile vittoriano che si popola nei fine settimana di
bancarelle di artigianato locale. E nel tardo pomeriggio rientriamo in hotel.
Lunedì 08/settembre: Usciamo dalla capitale ed
attraversiamo la penisola sull’autostrada fino a Truro;
qui riprendiamo l’autostrada Trans-Canadian in direzione Nord-Ovest, passando
nuovamente il passo Cobequid con relativo pedaggio di
4 CAD. Poco dopo Anherst deviamo verso Nord-Est
sull’autostrada che porta all’Isola di Prince Edward (ovunque indicata come PEI
o IPE in francese) che raggiungiamo attraversando il lungo ponte chiamato Confederation Bridge. Il ponte è stato inaugurato nel 1987,
è lungo quasi 13 km ed è a pedaggio, che però si paga solo in uscita
dall’isola. Facciamo una prima sosta a VICTORIA (o Victoria-by-the-See), piccola cittadina e storico porto marittimo. Ci
spostiamo poi a CHARLOTTETOWN, capitale della provincia, con un’atmosfera
coloniale ben conservata grazie ai suoi eleganti edifici in stile vittoriano;
qui nel 1864 si tenne la conferenza che sancì la nascita della confederazione
canadese. Due passi nella downtown e poi ci portiamo in hotel.
Martedì
09/settembre:
In poco più di mezz’ora arriviamo ad ORWELL, per visitare il Corner Historic Village: si tratta di un sito storico che mantiene
viva la comunità che qui si insediò all’inizio del 1800, riunendo lealisti
americani, emigrati irlandesi e scozzesi. Per lo più di fede presbiteriana, nel
1861 inaugurarono la loro chiesa che celebrava i servizi in gaelico ed inglese.
Il villaggio è tenuto attivo dai figuranti che tengono vivi i vari edifici;
l’area non è molto ampia, ed in circa un’ora la si visita agevolmente. Ci
spostiamo poi a CAVENDISH, al Green Gables Heritage
Place, il sito storico dove si trova la casa-fattoria in cui è ambientata la
serie di romanzi di “Anna dai capelli rossi”. La fattoria era di proprietà dei
cugini dell’autrice Lucy Maud Montgomery, il personaggio di Anna è di fantasia
e la casa è costruita ed arredata sulla base di quanto raccontato dalla
scrittrice; i tetti sono verdi, da cui il nome originale inglese di “Anna dei
tetti verdi”. Il sito è amatissimo dai turisti, che lo affollano a frotte.
Prima di lasciare l’isola, facciamo un salto al Car Life Museum, vicino a BONSHAW,
sempre sull’autostrada; il museo espone trattori e attrezzature agricole
storiche, oltre ad auto d'epoca e classiche. Automobili, camion, trattori e
attrezzi sono stipati nei suoi 929 metri quadrati e per la maggior parte si
tratta di auto locali che hanno trovato qui un lungo riposo, offrendo
un'autentica storia e preservando la vita automobilistica su questa piccola
grande isola. Tra i pezzi forti figurano una carrozza Mason Stem
del 1898, un carro funebre Buick del 1925 e una Cadillac rosa del 1959, un
tempo appartenuta a Elvis Presley. Purtroppo il tutto
risulta un po’ trasandato ed il prezzo di oltre 17 CAD risulta un po’ troppo
elevato. Ripassiamo il lungo ponte, pagando il pedaggio di 20 CAD (pedaggio che
si paga solo in uscita), rientriamo nella provincia del New Brunswick, ed
infine, nel tardo pomeriggio arriviamo a Moncton,
nostra tappa per oggi.
Mercoledì
10/settembre:
Lasciamo la città in direzione Est e seguiamo la costa sull’autostrada “11” in
direzione Nord-Est; a Miramichi anziché prendere la
“8” leggermente più corta, proseguiamo sull’autostrada “11” che segue la costa
e ci porta direttamente fino davanti al VILLAGE HISTORIQUE ACADIEN. Si tratta
di un museo a cielo aperto con circa 40 edifici animati da figuranti in
costume, che ricostruisce la vita del popolo acadiano tra il 1770 ed il 1949.
Questo gruppo etnico è costituito dai discendenti dei primi colonizzatori
francesi che si stabilirono in quest’area nel 1600; fra il 1755 ed il 1763
subirono una feroce deportazione da parte dei coloni britannici, che costrinse
circa 14,000 acadiani ad abbandonare i territori, nel tentativo (solo
parzialmente riuscito) di anglicizzare il territorio sia etnicamente che
linguisticamente. Gli edifici del museo sono tutti originali, trasportati da
vari villaggi dei dintorni e poi ottimamente restaurati; sono distribuiti lungo
un percorso di oltre 2 km facilmente percorribile e rappresentano tutti i
servizi di un villaggio, chiesa, emporio, abitazioni, banca, ecc. Da qui in
meno di 1 ora siamo a Bathurst, nostra tappa di oggi.
Giovedì
11/settembre:
Ci incamminiamo in direzione Nord-Ovest seguendo la costa della baia fino a Campbellton; passiamo il fiume Restigouche
e ritorniamo nella provincia del Québec, riportando indietro le lancette di
un’ora. Seguiamo la costa fino a poco prima di New Richmond, poi deviamo verso
Nord seguendo il fiume Cascapedia, uno dei fiumi più
pescosi del Canada, noto per la pesca del salmone atlantico. Lungo 139 km,
attraversa terreni incontaminati, privi di agricoltura e industria, e nessun
comune lo utilizza per le acque reflue, il che mantiene il fiume libero
dall'inquinamento, con un'acqua classificata di massima qualità. Dopo circa 100
km arriviamo al Visitor Center del PARCO DELLA GASPÉSIE, creato nel 1937 per
proteggere i caribù e gli altri animali della zona. Facciamo qualche deviazione
e qualche sosta nei principali view-point, ma
purtroppo non riusciamo ad avvistare nessun animale; il paesaggio è comunque
stupendo ed il giro è di assoluto valore. In poco più di 40 km arriviamo infine
sul lato Nord della penisola di Gaspè, bagnata dal
lungo ed ampio estuario del fiume San Lorenzo, fermandoci a
SAINTE-ANNE-DES-MONTS, una cittadina di circa 7,000 abitanti, dove l’estuario e
largo circa 60 km, rendendo impossibile vedere il lato opposto.
Venerdì
12/settembre:
Facciamo un giro in centro fino alla grande cattedrale; fa parecchio freddo
(11°) aggravato da un forte vento da Ovest, così facciamo solo due foto dalla
macchina e poi ci incamminiamo. Dopo circa 20 km deviamo e facciamo una sosta
al faro di CAP CHAT, per fotografare la vicina roccia a forma di gatto,
frequentata meta anche di carovane turistiche. Riprendiamo la strada costiera
che ci regala continui scorci mozzafiato, lungo una spiaggia in bassa marea che
richiama molto le coste della Bretagna; anche i piccoli villaggi che si
incontrano sono molto graziosi, meta di vacanzieri ancora in pieno fermento.
Arriviamo poi ai JARDINS DE MÉTIS, uno dei più bei giardini del Canada; creati
tra il 1926 ed il 1958 dalla pioniera dell'orticoltura Elsie
Reford, i Giardini sono oggi un sito storico
nazionale del Canada. Circa 3.000 specie e varietà di piante, tra cui il famoso
papavero blu dell'Himalaya, sono distribuite in quindici giardini; la visita
richiede un paio di ore, muovendosi in tutta calma. <ripartiamo e a mano a
mano che si procede verso Sud-Ovest l’estuario si restringe, consentendo
talvolta di vedere anche l’altra sponda; terminiamo la tappa di oggi a Riviere-du-Loup, dove la sponda Nord è distante circa 20 km e c’è
anche un’isoletta al centro.
Sabato 13/settembre: Proseguiamo la lenta
risalita dell’estuario, sull’autostrada che si mantiene un po’ all’interno;
dopo quasi 200 km, arrivati in prossimità di Québec, prendiamo l’autostrada 73
e scavalchiamo il fiume San Lorenzo, qui largo ormai meno di 1 km. Seguiamo per
circa 30 km l’autostrada che lascia la città e costeggia la costa
settentrionale del fiume ed arriviamo a SAINT-ANNE-DE-BEAUPRE; qui sorge la
Basilica omonima, il più antico luogo di pellegrinaggio del Nord America. La
prima chiesa fu costruita dai marinai intorno al 1660 e più volte ampliata nel
corso degli anni; fu poi distrutta da un incendio nel 1922 e ricostruita nel 1926,
i lavori subirono dei rallentamenti durante la grande depressione e terminarono
solo nel 1946. Ogni anno un milione di visitatori viene a rendere omaggio alla
nonna di Gesù, la cui statua di legno è miracolosamente rimasta intatta nel
rogo del 1922. Ritorniamo verso la città e facciamo sosta al PARC DE LA
CHUTE-MONTMORENCY, pagando i circa 13 CAD a testa per l’ingresso; l’attrazione
principale è la Cascata di Montmorency, altra oltre
80 m e la cui base è raggiungibile con una facile passeggiata. La cascata è
molto spettacolare, ma nel complesso la visita risulta abbastanza cara,
considerando che la salita con la funivia, così come la zipline
sopra la cascata, sono ad ulteriore pagamento. Aggirando la città per strade
minori, arriviamo al SITE TRADITIONNEL HURON ONHOÜA CHETEK8E, la ricostruzione
di un sito tradizionale di come vivevano i nativi della popolazione Uron; si tratta di un gruppo etnico nativo americano di
lingua irochese che viveva in modo prevalentemente stanziale, con un’economia
basata su agricoltura, caccia e pesca. Nel 1615 gli Uroni entrarono in contatto
con l'esploratore francese Samuel de Champlain,
fondatore della città di Québec e le conseguenze furono devastanti, soprattutto
a causa delle guerre e delle malattie portate dagli europei che ridussero
drasticamente il loro numero dai circa 30,000 iniziali alle poche migliaia di
oggi. Sarebbe interessante una visita guidata, ma purtroppo non c’è posto e
quindi giriamo per conto nostro. Il sito è molto curato, il percorso base è
semplice, ma esaustivo, ed il personale (veri discendenti) è molto preparato;
purtroppo nel complesso il sito pare un’installazione per i turisti. Ed infine
terminiamo la giornata fermandoci nell’hotel di QUÉBEC dove resteremo due
notti.
Domenica
14/settembre:
Dedichiamo l’intera giornata alla visita della città: capoluogo della omonima
provincia, conta poco più di mezzo milione di abitanti. Fondata il 3 luglio
1608 dall'esploratore francese Samuel de Champlain
nel luogo dove prima sorgeva un villaggio indigeno, è oggi il più antico
insediamento europeo esistente in Canada. La città vecchia è l'unico
insediamento americano a nord del Messico a conservare tuttora una cinta di
mura e nel suo insieme presenta un sapore francese ed europeo che la rende
unica nel panorama delle grandi città canadesi e nordamericane. Parcheggiamo
vicino alla “piana di Abramo”, sede di una sanguinosa battaglia tra Francesi e
Inglesi nel 1759, terminata con la vittoria di questi ultimi che consegnò il
Québec alla Regina d'Inghilterra. Passiamo davanti al Parlamento e poi
proseguiamo attraversando la parte alta della città vecchia, con le sue
caratteristiche case ed i mille negozietti (tra cui la bottega di Natale). Un
paio di foto al maestoso hotel Le Chateau Frontenac, storico hotel di lusso, costruito all'inizio del
1900 ispirandosi ai castelli scozzesi e francesi. Scendiamo nella città bassa
dove si respira ancora l'atmosfera delle vecchie città portuali del ‘700 e
dell'800; la via principale, Rue du Petit Champlain, è considerata la via più stretta d’America, ed è
uno dei punti più interessanti di tutta la città con i vari ristoranti, negozi
di vestiti, di spezie e di artigianato. Non ci perdiamo il grande murale
chiamato Fresque du Québécois che racconta i 400 anni di storia della città,
richiamando i personaggi chiave per la sua fondazione. Prendiamo la funicolare
(pagamento solo in contanti, 6 CAD a testa) che ci porta all’inizio della
Terrasse Dufferin, uno dei punti principali da cui si
ammira il fiume San Lorenzo e l'Hotel Le Chateau Frontenac. Aggiriamo la cittadella e torniamo a riprendere
la macchina per rientrare in hotel.
Lunedì 15/settembre: Attraversiamo nuovamente
il fiume San Lorenzo e ci portiamo sulla sponda Sud, che seguiamo per un po’ di
km in direzione Ovest; nei dintorni di SAINTE CROIX, vorremmo fare un salto
alla tenuta Domaine Joly-De
Lotbinière. Si tratta di immenso parco-giardino con
oltre 2.800 varietà di piante ed un maniero risalente al 1851; purtroppo oggi
risulta chiusa e nulla si vede dall’esterno, protetta dalla fitta alberatura.
L’ambiente è molto bello, proprio sulla sponda del fiume San Lorenzo. Ci
riportiamo sull’autostrada “20” e proseguiamo in direzione Sud-Ovest fino ad
incrociare il fiume Richelieu, un affluente del San Lorenzo; qui deviamo verso
Sud ad arriviamo a FORT CHAMBLY, posizionato davanti alle rapide del fiume. Si
tratta di una delle più importanti vestigia di architettura militare dei secoli
17° e 18°, ispirato ai princìpi per le fortificazioni di Vauban. Oggi è un
luogo di ricordo della storia militare e sociale della valle del Richelieu, nel
periodo 1665 - 1760. Costruito in pietra dai francesi nel 1711 al posto del
precedente forte il legno, subì varie vicissitudini e vide svariate battaglie.
Ed infine ci portiamo a MONTREAL, dove resteremo due notti.
Martedì 16/settembre: Con quasi 2 milioni di
abitanti, Montréal è la città più grande della provincia del Québec, nonché la
seconda più grande del paese, celebre per il suo fascino europeo e la sua cultura
vivace. L’hotel è nella periferia Nord-Est della città e ci mettiamo circa 1
ora per arrivare in centro, parcheggiando in un
uno dei tanti
parcheggi della zona,
tutti allo stesso prezzo (25 CAD / giorno). La città fu fondata nel 1642
e qui siamo nella zona caratteristica detta “vecchia Montreal”; in pochi minuti
arriviamo alla Basilica di Notre-Dame de Montréal, prima chiesa neogotica del
Canada, completata nel 1829 e situata nella Place d'Armes.
Notevoli le splendide vetrate, il soffitto blu intenso e l’organo, uno dei più
imponenti del continente; purtroppo in questo periodo la torre di sinistra è in
restauro, quindi la visione generale è un po’ sminuita. Giriamo lungo la Rue
Saint Paul, una delle vie più caratteristiche della Vieux-Montréal,
piena di negozietti e ristorantini, poi risaliamo Piazza Jacques-Cartier, che
arriva davanti al municipio ed affianca il castello Ramezay.
Una visita al mercato Bonsecours, un salto al
quartiere cinese e poi ci portiamo alla città sotterranea, ma non troviamo
l’estensione di negozi e ristoranti che ci avevano descritto; nel tardo
pomeriggio rientriamo in hotel.
NOTA: foto e diario completo saranno pubblicati al rientro – restate in
contatto.